Pilati, in collaborazione con l'architetto e designer Bruno Caron, ridispone completamente l'appartamento coordinandolo a pieno con il suo stile di vita. Lo stile eclettico, ma pur sempre sofisticato, rispecchia la sua personalità rivoluzionaria disposta ad esporsi a qualche rischio pur di assecondare gli aspetti più forti della creazione. L'arredamento lascia sempre intendere un'ispirazione tipica italiana, tant'è che il principale fornitore dello stilista è rappresentato dalla galleria milanese Nilufar.

La passione di Pilati per l'accostamento tra oggetti degli stili più disparati si traduce nella combinazione di opere provenienti da tutto il mondo e da periodi diversi all'interno di questo appartamento. Nella sala televisione una scrivania in stile Luigi XVI sostiene una lampada fatta da una zampa di zebra; i murales di Mathias Kiss e Olivier Piel realizzati per la sala da pranzo rappresentano un bosco autunnale adatto ad un palazzo classico, ma lo stilista ha preferito che non fosse ultimato per non farlo sembrare troppo old school.

Nella sala da pranzo sono esposte alcune maschere nord-africane e tre disegni dell'artista preferito da Pilati, Adel Abdessemed. Le porte in formica blu create nel 1961 da Giò Ponti per l'Hotel Parco dei Principi di Sorrento sono sfruttate come quadro monocromatico sulle pareti color malva della cabina armadio, mentre più di sessanta appliques di Charlotte Perriands sono state acquistate da Nilufar per creare una disposizione dedicata al soffitto del salotto.