La ricerca artistica di Grazia Varisco comincia negli anni '60 con sperimentazioni di gruppo; la sua appartenenza al Gruppo T, insieme a Anceschi, Boriani, Colombo e De Vecchi, le permette di partecipare a numerose manifestazioni in cui incontrerà artisti italiani e stranieri i cui interessi si muovono nel campo della percezione.
© Grazia Varisco.
© Grazia Varisco.
Verso la metà degli anni sessanta Lucio Fontana acquista la prima opera dell'artista, questo passaggio segnerà l'inizio del percorso indipendente della Varisco fin da subito rivolto allo studio della luce come fenomeno dinamico ed alla sua essenza.
L'artista utilizza schemi dapprima più statici e poi sempre più dinamici per dilazionare il ripetersi dell'immagine e dilatare lo spettro della variazione cromatica in modo da poter alternare più colori che donino una maggior vivacità alle sue opere. L'utilizzo di motorini elettrici permette di utilizzare una luce artificiale che sottrae lo schema al controllo visivo dello spettatore relazionando più velocemente luci ed ombre.
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