Geometrie distorte e citazioni celate: le opere di Nicolas Chardon rappresentano una modernità che gioca con rigore e leggerezza. Le avanguardie, con particolare riferimento a Mondrian e Malevitch, sono la base su cui poggia la sua arte, senza limitarsi a mere citazioni. Un'altra ispirazione importante viene da una corrente più moderna, l'arte ottica.
Una particolarissima tecnica utilizzata da Chardon consiste nell'utilizzo di supporti che per definizione nascono con geometrie intrinseche ai materiali. La giustapposizione di forme come quadrati, cerchi e rettangoli per mezzo della pittura crea linee che vengono distorte dalla tensione e che si traducono in illusioni ottiche. Il risultato finale vibrante e oscillante si contrappone al rigore dei materiali e delle forme originari.
Sopra: Rouge, Jaune, Bleu, 2010. In quest'opera Chardon mette sapientemente a frutto le tecniche di pittura e colorazione moderniste, descritte nel manifesto De Stijl.
I colori primari campeggiano su una griglia di quadrati regolari. La tavola vuol essere un alfabeto da usare per tradurre tutta la potenza espressiva di questa tecnica che deriva da una nota opera di Mondrian.
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