Il visitatore è invitato, passando attraverso a una camera d'equilibrio, ad attraversare la scultura vivendo la sensazione di oltrepassare una dimensione. L'illuminazione diffusa e i forti suoni e rumori appositamente studiati fanno perdere la concezione del perimetro della struttura e del volume, al limite tra fisico e metafisico creando sentimenti di disorientamento.

Christo, che fino ad ora aveva sempre lavorato al fianco della moglie Juanne-Claude, realizza questo tipo di "impacchettamenti" fin dagli anni '60 di tutte le dimensioni e i materiali. Le sue opere vogliono sottolineare la bellezza e la presenza degli oggetti attraverso le coperture, creando una sorta di astrazione.