Quello della pittura analitica è un movimento pittorico nato sviluppatosi a fine anni '50 in Francia e negli Stati Uniti e in Italia nei primi anni del decennio successivo. L'intento degli artisti promotori di questa corrente è la salvaguardia della pittura come mezzo espressivo.
Tele, cornici, materiali, colori, segni vengono reinterpretati dagli analisti come oggetti simbolo del rapporto materiale che intercorre fra l'opera e il suo autore.
Sopra Elio Marchegiani . grammatura d'oro K24 . 1978
Sotto Elio Marchegiani
Tele, cornici, materiali, colori, segni vengono reinterpretati dagli analisti come oggetti simbolo del rapporto materiale che intercorre fra l'opera e il suo autore.
Sopra Elio Marchegiani . grammatura d'oro K24 . 1978
Sotto Elio Marchegiani
Sopra Elio Marchegiani
Sotto Giorgio Griffa . senza titolo . 1974
Sotto Giorgio Griffa . senza titolo . 1974
Sopra Enzo Cacciola
Sotto Claudio Verna . Rosso . 1968-1970
Sotto Claudio Verna . Rosso . 1968-1970
Filippo Menna, uno dei più rilevanti esponenti italiani di questa esperienza artistica insieme a Elio Marchegiani, Enzo Cacciola e Claudio Verna, si riferisce alla pittura analitica come a un "processo di autoriflessione dell’arte" che diventa essa stessa l'oggetto d'indagine dell'artista e perde ogni connotato di referenzialità.
Sopra Claudio Verna . Rosso . 1968-1970
Sopra Claudio Verna . Rosso . 1968-1970
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