
Gli Ex Seccatoi Tabacco di Città di Castello dal 1990 ospitano una collezione permanente delle opere di Alberto Burri. Il Museo che completa l'esposizione di Plazzo Albizzini comprende circa 130 opere del maestro realizzate tra il 1948 e il 1989.
Alberto Burri è l'artista e pittore italiano che, insieme a Lucio Fontana, ha maggiormente contribuito all'innovazione tecnica e formale del panorama artistico internazionale del XX secolo. Le sue opere sono tutte ispirate da un linguaggio astratto che nulla concede al classico senso figurativo.
Alberto Burri è l'artista e pittore italiano che, insieme a Lucio Fontana, ha maggiormente contribuito all'innovazione tecnica e formale del panorama artistico internazionale del XX secolo. Le sue opere sono tutte ispirate da un linguaggio astratto che nulla concede al classico senso figurativo.
Sopra: Esterno Ex Seccatoi Tabacco . “Grande Ferro Sestante” e “Grande Ferro K” . 1982



Le prime serie dell'artista a richiamare l'attenzione della critica internazionale portano i titoli "Muffa" e "Catrame". La pittura viene "inspessita", diventa agglomerato organico in cui catrame, sabbia, vinavil e fango sembrano prendere vita in una sorta di crudezza che non esclude l'eleganza e la raffinatezza dei rapporti tonali.



Sopra: Sala L . “Grandi Neri” . 1988-1990



Nel 1950 nasce una nuova serie: "Sacchi". Il nero, il rosso e il bianco danno vita a netti contrasti oppure vivono autonomi, ma sono sempre utilizzati da Burri per sottolineare gli strappi e le lacerazioni che vengono inflitte ai supporti in juta. Gli anni '60 invece sono caratterizzati da "Le Plastiche" e rappresentano un periodo di aggressività dell'artista nei confronti della materia, che per tutto il suo percorso rappresenta il mezzo attraverso cui esternare sentimenti e stati d'animo.
Sotto a sinistra: “Rosso plastica” . 1964Sotto a destra: “Sacco 5P” . 1953



L'importanza di "Le Plastiche" sta anche nella svolta che questa serie rappresenta per l'artista. Burri abbandona le materie "umili" per avvicinarsi ai materiali tecnologici ed industriali che segnano la ripresa del secondo dopoguerra. Nascono poi i "Cretti" e "Cellotex" in cui le spaccature non rappresentano più ferite, ma diventano ragionati disegni realizzati in toni pallidi e raffinati.
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