Albero Biasi è uno degli artisti italiani maggiormente riconosciuti nel panorama internazionale nell'ambito dell'arte cinetica. Il movimento, nella sua accezione passiva di moto virtuale, effetto apparente di movimento, conduce l’artista ad affrontare ricerche sulla percezione visiva e la reazione individuale allo stimolo luminoso.
Le “Trame”, rappresentano il primo studio di Biasi sull’interferenza del movimento dello sguardo e della luce naturale su una superficie statica e stratificata, d’ispirazione naturale, frutto dell’osservazione di elementi complessi e primitivi quali le arnie.
Accanto alle Trame realizza ben presto i “Rilievi ottico-dinamici”: sovrapposizioni di strutture lamellari giocate sull’effetto di cromatismi contrastanti e attivati dal movimento dello spettatore che diventa con ciò “attore”, corresponsabile dell’evento visivo. Cominciano ad apparire allora le “Forme dinamiche” ottenute attraverso la torsione di materiali approntati in lamine sottili e disposti secondo geometrie rigorosamente calcolate applicate su fondi cromatici diversi.
Approfondendo la ricerca sull’impatto luminoso di luce naturale, Biasi elabora nuove soluzioni con i “Politipi”, dalla sicura fascinazione ipnotica realizzata mediante torsioni, sovrapposizioni di piani, intrecci di lamine e listelli, interagendo così, nel perseguimento del movimento armonico, con la profondità, terza dimensione più allusa che realmente interpellata.
Negli anni Novanta i Politipi si arricchiscono di un elemento fino ad ora parzialmente trascurato da Alberto Biasi, la pittura, sotto forma di inserimenti di colore, tracce, ombre, allusioni che sostengono in contrappunto la struttura articolata delle superfici stratificate; nascono così gli “Assemblaggi” spesso sviluppati in dittici e trittici che sviluppano, negli anni più recenti, fino all’oggi, una severità coloristica sempre più rigorosa e coerente, tendente alla monocromia.
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